NOZIONI GENERALI SULLO SVILUPPO DELLA VELOCITÀ E DELLA RAPIDITÀ

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L'uso che si fa del termine rapidità come sinonimo di velocità non è del tutto corretto. Nel primo caso si tratta della capacità di effettuare un gesto singolo e semplice nel minor tempo possibile, quindi è caratteristica dei movimenti aciclici; al contrario la velocità è il risultato di diversi fattori il cui effetto finale si configura come spostamento il più velocemente possibile del corpo nello spazio, quindi è caratterizzata dai movimenti ciclici. Dobbiamo sempre tenere in considerazione che la rapidità è una proprietà prettamente legata al sistema nervoso (più veloci risultano le trasmissioni nervose e più rapide saranno le risposte agli stimoli) e solo in parte da fattori energetici, quindi è una capacità scarsamente allenabile (incrementi massimi solo del 18-20%). Pertanto possiamo dire che i soggetti rapidi nascono già predisposti. La velocità è una funzione della rapidità, della forza rapida, della resistenza e della coordinazione ottimale dei movimenti in relazione all'ambiente esterno in cui si svolge l'azione. Pertanto la velocità è più facilmente incrementabile in quanto si può agire sul miglioramento di diverse capacità.

Dal punto di vista pratico-applicativo, lo sviluppo della velocità procede secondo le seguenti tappe metodologiche legate all'evoluzione della qualità fisica.



- La prima tappa (o tappa della formazione generalizzata) , essendo caratteristica delle prime fasce giovanili, è finalizzata alla formazione generalizzata dell'organismo a causa della relativa formazione dell'organismo. Pertanto a queste età (prepuberale) non è possibile agire in maniera analitica. Consigliati esercizi a corpo libero e giochi sportivi e non sportivi.



- La seconda tappa (o tappa dello sviluppo analitico) è caratteristica dell'età post puberale e prevede lo sviluppo analitico delle singole componenti della velocità. Ciò significa che potremmo inserire metodi di allenamento e metodologie a seconda del fattore che si intende sviluppare.


- La terza tappa (o tappa della sintesi specifica) prevede un riferimento costante alla specialità del gesto attraverso la continua attenzione alla tecnica esecutiva. Quindi l'allenamento in questa fase sarà composto per la più da ripetizioni del gesto a diverse velocità: velocità uguali a quelle della competizione (con l'obbiettivo di stimolare il sistema nervoso a mantenere la performance); velocità inferiori a quelle di competizioni per poter efficacemente ripetere la performance; le velocità maggiori vengono utilizzate per lo più per l'aumento della forza.


In tutte le fasi dobbiamo tenere presenti dei criteri fondamentali per lo sviluppo sia della rapidità che della velocità da attuare in tutte le esercitazioni:


1. elevato dinamismo esecutivo;
2. breve o brevissima durata (pochi secondi fino a 6-7);
3. sufficienti pause di recupero tra gli impegni (alcuni minuti);
4. gamma molto variegata e ampia di espressioni motorie;
5. volume complessivo tale da garantire, nelle singole parti o frazioni , la costanza delle prestazioni.




...Buon allenamento!


A cura di Emanuele Gariffo
Studente Laureando in Scienze Motorie