Come mai le persone rispondono in maniera diversa allo stesso allenamento? L'interessante studio di Dankel e Collaboratori

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È opinione diffusa che se un gruppo di individui si sottopone allo stesso tipo di allenamento, alcuni random error".
risponderanno all’esercizio meglio rispetto ad altri. Nonostante ciò, è importante chiedersi quale sarebbe l’entità di questa variabilità di risposta se gli individui in questione non dovessero sottoporsi ad alcun tipo di esercizio fisico.  In altre parole, significa che per poter affermare che gli individui rispondono in maniera diversa allo stesso allenamento, è necessario trovare un metodo che permette di stabilire quanta di questa variabilità è attribuibile all’esercizio e quanta è semplicemente definita come ". Un sistema efficace per quantificare il random error in assenza di esercizio fisico è quello di esaminare il livello di variabilità presente in un gruppo di controllo che non si sottopone ad allenamento. Di conseguenza, valori di variabilità superiori a quelli quantificati con il gruppo di controllo saranno considerati attribuibili all’esercizio fisico. 

Applied Physiology, Nutrition, and Metabolism
L’obiettivo del presente studio (Assessing differential responders and mean changes in muscle size, strength, and the crossover effect to two distinct resistance training protocols) è quello di determinare se esiste una variabilità individuale in risposta a due diversi protocolli di allenamento contro resistenza, tenendo conto del random error quantificato grazie ad un gruppo di controllo. Hanno partecipato allo studio 158 soggetti (60M e 98F) di età compresa tra i 18 e i 35 anni. Per prima cosa, i partecipanti sono stati sottoposti alle seguenti misurazioni: 

1. Altezza e peso. 
2. Spessore muscolare. 
3. 1RM. 
4. Massima forza isocinetica. 

Successivamente, i soggetti sono stati divisi in maniera casuale in 3 gruppi: 1) gruppo di controllo; 2) gruppo di allenamento tradizionale; 3) gruppo di allenamento 1RM. Entrambi i protocolli di allenamento riguardavano flessioni del gomito eseguite con un manubrio esclusivamente con un arto 8modello sperimentale di laboratorio). I due gruppi di allenamento hanno eseguito gli esercizi 3 volte a settimana per 6 settimane (18 sessioni totali). Il gruppo di allenamento tradizionale doveva eseguire 4 serie ad esaurimento, 8-12 ripetizioni per ciascuna serie ed un recupero di 90 secondi tra una serie e la successiva. Il gruppo di allenamento 1RM ha invece effettuato per ogni sessione 5 singole ripetizioni con un carico corrispondente al proprio 1RM. Novanta secondi di recupero tra le ripetizioni. Al termine del periodo di allenamento, i partecipanti dei 3 gruppi si sono sottoposti alle stesse misurazioni descritte in precedenza (tranne altezza e peso). 

I principali risultati dello studio sono i seguenti: 
• Fatta eccezione per il cambiamento dell’1RM del braccio allenato del gruppo di esercizio tradizionale, nessun’altra variabilità si distingue dal random error. 
• L’aumento della dimensione muscolare è presente solamente nel braccio allenato del gruppo di esercizio tradizionale. 
• Nei due gruppi di allenamento c’è un incremento simile dell’1RM del braccio allenato. 
• L’effetto cross-over della forza del braccio non allenato è presente solo nel gruppo di allenamento 1RM. 

Oltre l’importanza di quantificare il random error, questi risultati hanno dimostrato che: 
1. Per l’ipertrofia muscolare è necessario un volume di allenamento adeguato. L’aumento della dimensione muscolare si è, infatti, verificato solo nel gruppo di allenamento tradizionale. 
2. La forza muscolare non dipende esclusivamente dalla dimensione muscolare. L’incremento dell’1RM è infatti simile in entrambi i gruppi di allenamento. 
3. L’effetto cross-over è maggiore quando si sollevano carichi molto elevati. L’incremento della forza del braccio non allenato è stato infatti riscontrato soltanto nel gruppo di allenamento 1RM.


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